Le fonti non precisano la data della fondazione di Neapolis che i dati archeologici riportano alla fine del VI – inizi del V secolo a. C. ma tramandano gli autori della fondazione coloni cumani a cui si aggiunsero Calcidesi Pitecusani (Pithecusa = Ischia) Ateniesi., Via Costantinopoli ad Ovest e Via Carbonaria ad Est.
L’impianto urbano di Neapolis è organizzato in una maglia regolare di strade tuttora perfettamente riconoscibili nel centro storico della città moderna: esso è delimitato da Via Foria a Nord, c.so Uberto a Sud, Via Costantinopoli ad Ovest e Via Carbonara ad est.
Alla fine del VI d. C secolo la “Neapolis” visse un terribile disastro: la città venne invasa da un diluvio di eccezionale gravità! La “Neapolis” fu completamente sommersa da grande quantità di fango ed acqua. Possiamo soltanto immaginare il frastuono e violenza di questa enorme massa di detriti ed anche la perdita di vite umane! Il luogo restò silente ed apparve uno primo edificio: la basilica paleocristiana dedicata a S. Lorenzo.
Il complesso è suddiviso in tre parti...
1) Fondazione greca. (Possibile ammirare le fondamenta composti da grandi basoli di tufo che svolgevano anche il compito di sostenere i terrazzamenti, per evitare la caduta di terra.
2) Sovrapposizione romana. Il massimo splendore di ciò che noi ammiriamo è del primo secolo dopo Cristo.
3) La costruzione dell’attuale basilica francescana ad opera di Carlo D’Angiò iniziò XII secolo.
Il macellum era composto di due piani:
un primo piano con al centro il “Tolos” un tempietto con una cupola sorretta da colonne. Al centro vi era un piccolo altare ove i mercanti offrivano le primizie agli dei, sperando in cambio incassi maggiori. Anche oggi spesso si nota nei vari negozi il gesto dei padroni nel porre la prima moneta incassata sotto l’effigie di un santo sperando ancora nella moltiplicazione.
Un secondo piano di negozi. Forse è venuto alla luce soltanto il quaranta per cento…
Girando a destra vi sono altri ambienti, in modo particolare l’ultima stanza con dei mosaici ben rifiniti, con le pareti dipinte con il rosso purpureo pompeano. Si spera che un giorno si riprendono gli scavi… si può soltanto sognare. Infine si va verso l’uscita si può ispezionare alcune aree con quello che chiamano il calcestruzzo romano: pezzetti di mattoni rossi misto a calce. Estremamente resistenti! La costruzione ha la sua età: 2000 anni!!!